Risorge l’antisemitismo. Ma non in Italia
“È profondamente preoccupante che circa un europeo su quattro nutra gli stessi convincimenti antisemiti che si rilevavano prima dell’Olocausto” ha detto Jonathan A. Greenblatt, amministratore delegato di Adl, parlando di un “potente campanello d’allarme”. In Italia l’antisemitismo scende “in maniera significativa” (ma l’Osservatorio Antisemitismo ha rilevato 190 casi negli ultimi 9 mesi) e lo stesso avviene in Austria. Ieri è giunto da Roma un segnale definito “storic”» dalle comunità ebraiche: le vie intitolate a due firmatari del Manifesto della razza sono state cancellate dalla toponomastica della città. I tre nuovi intestatari delle relative strade sono degli scienziati, tra cui due donne, che si opposero alle leggi razziali e furono vittime di discriminazioni durante il regime fascista. “A Roma sta avvenendo questo – ha detto Noemi Di Segni, presidente delle comunità ebraiche italiane – mentre in queste ore in altre città, come Verona, si sta confermando la strada intitolata ad Almirante“.
Il sondaggio, che si basava su 11 domande che l’Adl ha usato nei sondaggi globali dal 1964, ha interrogato oltre 9mila adulti in 18 Paesi in Europa ma anche in Canada, Sudafrica, Argentina e Brasile. Gli atteggiamenti antisemitici sono aumentati bruscamente, dall’ultima rilevazione, in Argentina (+6%), Brasile e Sudafrica (+9%). I sentimenti antisemiti non necessariamente supportano un aumento di azioni violente: alcuni casi, rari, ad esempio, si sono registrati in Ungheria e Polonia, mentre sono cresciuti di oltre il 10% in Germania e anche in Gran Bretagna nei primi sei mesi del 2019.
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