Autostrade, omessi lavori su altri cinque viadotti: “Si rischiano cedimenti improvvisi”

«Non si tratta di rischio di crolli immediati – precisa il procuratore capo Francesco Cozzi – ma di mancati interventi che potrebbero portare a cedimenti parziali o aperture di buche improvvise». In queste ore i finanzieri diretti dai colonnelli Ivan Bixio (Primo Gruppo) e Giampaolo Lo Turco (nucleo metropolitano) hanno sequestrato progetti e appalti relativi a costruzione e manutenzione dei viadotti. E a ore potrebbero scattare altre prescrizioni o limitazioni.

Il Fado mai valutato
Dall’analisi delle carte acquisite martedì negli uffici tecnici di Spea a Genova è emerso un vero e proprio giallo. Il viadotto Fado non avrebbe mai riportato valutazioni di sicurezza vere e proprie. «Su questo viadotto – spiega una fonte investigativa- ci sarebbe stato negli ultimi anni solo un esame visivo della struttura».

Il secondo filone di indagine, invece, ipotizza il reato di falso e riguarda l’alterazione dei rapporti su altri quattro viadotti: Scrivia (A7 in prossimità di Busalla), Coppetta (A7 nei pressi di Serra Riccò), Ponticello ad Archi (A10 tra Voltri e Arenzano) e Bormida (A26 tra Ovada e Alessandria). «In questi viadotti – prosegue la fonte – in pochi mesi si è passati da una valutazione buona (40 o 50) di Spea a quella di 70, rischio crollo, evidenziata dalla società d’ingegneria Speri, scelta da Aspi come soggetto terzo per i controlli dopo le indagini». La Procura ipotizza che le valutazioni precedenti siano state alterate dai tecnici di Spea per non far emergere il deterioramento delle infrastrutture. Non è escluso che nelle prossime ore venga formalizzata anche l’accusa di rischio crollo come conseguenza del falso. I quattro ponti saranno ora sorvegliati speciali dai periti della Procura che hanno in programma controlli per valutare il reale stato di degrado dei viadotti. Entrambi i fascicoli di indagine nelle prossime ore potrebbero arricchirsi coi nomi dei primi indagati. Alessandria, esondato il fiume Bormida: il drone sullo svincolo della A26 sommerso dall’acqua

Ventotto ponti nel mirino
In totale sono 28 (di cui venti in Liguria) i ponti al centro degli accertamenti e su cui si sospettano falsi o omissioni. La lista è stata inviata agli ispettori del Ministero delle Infrastrutture. Sono: Pecetti, Gargassa, Fado, Vagnina, Biscione Sud, Stura III e Gorsexio sull’A26; Sei Luci, Teiro, Costa, Ponticello ad Archi, Schiantapetto e Letimbro sull’A10, Veilino, Bisagno, Nervi, Sori, Recco (A12); Scrivia e Coppetta (A7); Bormida Nord, Carlo Alberto, Ferrato e Baudassina, ponte Monferrato (A26, tratto piemontese), Paolillo (A16), Moro e Foglia (A14).

Le quattro inchieste della magistratura ligure:

Crollo del Ponte Morandi
L’inchiesta madre è sul crollo del Morandi avvenuto il 14 agosto 2018 e la morte di 43 persone: è per omicidio colposo plurimo e omicidio stradale, attentato alla sicurezza dei trasporti, disastro e crollo colposi, tutti con l’aggravante della colpa cosciente. Indagati 74 tra dirigenti e tecnici di Autostrade e Spea Engineering e ministero dei Trasporti. Aspi e Spea indagate per responsabilità amministrativa. Tutti i numeri del disastro di Genova: le cifre che spiegano l’entità della tragedia

Depistaggi
Nel corso dell’indagine avviata a seguito del crollo del viadotto Morandi, a Genova, sono emersi tentativi di depistare gli accertamenti in corso da parte di dirigenti e funzionari delle due società interessate, ovvero Autostrade e Spea. In questo caso, quindi, la Procura di Genova ha aperto un fascicolo e indagato cinque persone con l’accusa di favoreggiamento.

Falsi report
L’indagine sui rapporti truccati dopo le ispezioni di sicurezza riguarda 8 viadotti. Le contestazioni di falso riguardano i report compilati sia prima sia dopo crollo. Il pm Walter Cotugno, in un’informativa definisce il sistema “sistematico”. Venti indagati per i quali sono state emesse misure cautelari: 5 arresti domiciliari e 15 interdizioni dalla professione. Ponte Morandi, l’audio del super tecnico di Autostrade: “Con questi dati i viadotti crollano”

Omissione di lavori
L’ultimo fascicolo aperto in ordine di tempo riguarda cinque viadotti della rete genovese (tra cui i due ponti dell’A26 recentemente chiusi). Secondo la Procura, anche dopo la strage del Morandi su queste infrastrutture non sono state eseguite ristrutturazioni “necessarie”, che hanno provocato “rovina” alle opere. Questa tranche d’inchiesta è al momento a carico di ignoti.

LA STAMPA

Rating 3.00 out of 5

Pages: 1 2


No Comments so far.

Leave a Reply

Marquee Powered By Know How Media.