Ben venga la web tax. Un oltraggio che non si può tollerare

Anche a questo punto verrebbe da domandarsi: c’è bisogno di aggiungere altro?

Sì, c’è l’obbligo di sostenere con forza, convinzione e ragione i tentativi che da più anni e da più fronti (da ultimo il governo italiano e il commissario Paolo Gentiloni) si moltiplicano per rendere fiscalmente responsabili i signori del web laddove generano i loro ricavi e i loro profitti.

È una battaglia economica e politica che non può riguardare solo l’Italia, deve essere prioritaria per tutta l’Europa, ma che può ben partire anche da un singolo Stato. E il primo passo deve e può essere quello di tagliare le unghie e gli artigli a quelle lobbies che, di manovra in manovra, sono riuscite fino a oggi a disinnescare e neutralizzare proposte e iniziative per arrivare a qualche forma di web tax. 

Ora, però, il tempo è scaduto per tutti. I numeri non lasciano scampo e alibi a nessuno.

QN.NET

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