Luca Sacchi, la fidanzata del killer: «Così ho capito che era stato lui»
Alle 23.15 Del Grosso la contatta di nuovo, le chiede se ha l’auto, arriva a bordo della Smart guidata da Pirino nella fuga e le chiede di accompagnarlo in un posto. Ha appuntamento con Marcello De Propris a Tor Bella Monaca. Così la ragazza descrive quel giovane: «Alto, corpulento, con barba lunga pettinata a punta, capelli rasati di lato e un po’ lunghi sopra. Ho notato una parola tatuata sulla parte rasata sopra l’orecchio». È l’identikit del 22enne accusato di concorso in omicidio.
Giorgia ascolta delle frasi: «Che ha detto tuo padre?», chiede Del Grosso. «Che sei un coglione», risponde De Propris. Il riferimento è all’arma di Armando De Propris, usata per l’omicidio, che bisogna far sparire. Il giorno dopo la ragazza accompagna Del Grosso ancora da De Propris (a casa della zia). Lei resta fuori, mentre Valerio viene avvertito di stare attento ai pitbull (tanto che De Propris uscirà con una ferita al tendine d’Achille). Dopo questo incontro Valerio le chiede di memorizzare sul suo telefono il numero della persona che ha visto, identificandola solo con la lettera «M». Poi Giorgia e Valeria incontrano altri amici a Tor Sapienza: «Tutti rinfacciavano a Valerio lo sbaglio che aveva fatto giungendo a dirgli, con le lacrime agli occhi, che faceva schifo». È qui, dice Giorgia, che ho capito cosa era successo.
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