Passaporto e visto a Londra per i turisti europei? Provvedimento assurdo
Introdurre il visto per gli europei che vogliono recarsi nel Regno Unito? Una Electronic Travel Authorisation (Eta) che i viaggiatori dovranno ottenere prima di arrivare alla frontiera britannica? Se questo è il piano dei conservatori di Boris Johnson, probabili vincitori delle elezioni il 12 dicembre, il commento si può limitare a una parola: assurdo. Assurdo perché Londra è una città che vive di scambi, innesti, movimenti e contaminazioni. Un organismo dove la circolazione non è importante: è fondamentale. Assurdo perché il resto della Gran Bretagna, che già soffrirà per la Brexit, si troverebbero in ginocchio (non è una posizione adatta agli inglesi, poco inclini a supplicare). Assurdo perché i giustificati timori per la sicurezza – dopo il nuovo orrore islamista sul London Bridge, seguito a tanti altri negli ultimi quattordici anni – non sono collegati all’immigrazione. Il responsabile dell’ultimo episodio, come in altri casi, è un cittadino britannico: è nato a Stoke-on-Trent.
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