Conte: «Sul fondo salva-Stati dico no a cambiali in bianco. Ma basta propaganda»
Giuseppe Conte non lo dice ma in una saletta dell’ambasciata italiana a Londra, alla vigilia del vertice Nato, affiora anche l’idea che l’Italia possa chiedere che le riforme dell’Unione, non solo il Mes, entrino in vigore contestualmente, anche alla garanzia dei depositi e al bilancio europeo. «Sul Mes ho ricostruito quello che è accaduto, e sino a quando non si appone una firma ci sono sempre margini per migliorare un Trattato, non mi interessa se gli altri Paesi considerano chiuso l’accordo».
Rischiamo di fare una figuraccia.
«Nemmeno
per sogno, ci sono 19 Paesi che stanno scrivendo una riforma, c’è una
sintesi nazionale da fare e poi una europea. Se tu mi porti sull’unione
bancaria un progetto che all’Italia non piace io non firmo il Mes, e non
è un ricatto, questa è logica di pacchetto, mettere in discussione
tutto. State sicuri che non ci faremo fregare».
Insomma non esclude un rinvio sul Mes?
«No, non lo escludo. Abbiamo evitato già tante insidie, io non ho
abbracciato in Parlamento fideisticamente il Mes. Però bisogna dire che
esiste già. Bisogna evitare la fanfara propagandistica che fa salire lo
spread, l’Italia ha un debito sostenibile e il Mes si attiva su base
volontaria. Ci siamo battuti perché la valutazione del debito non fosse
automatica».
Complessivamente la riforma è utile all’Italia?
«Abbiamo evitato dei peggioramenti, gli aiuti vengono dati direttamente
alle banche e non allo Stato, senza influenza sul debito».
Il veto dell’Italia è dunque possibile?
«Io credo si stia facendo confusione, il veto in primo luogo lo può mettere il Parlamento».
Di Maio e il Movimento la accusano di essere troppo spostato sul Pd.
«Mi sembra una domanda che non sta in piedi, non sono vicino a nessuno,
sono un capo di governo che sta portando un programma di 29 punti, ho
un rapporto più facile, per ragioni storiche, con il Movimento, ma non
si può fare una comparazione. Il Pd lo sto conoscendo ora, è una
stupidaggine dire che sul Mes sono più vicino al Pd, il Pd è arrivato
adesso. Gualtieri su un percorso di 100 chilometri sta compiendo
l’ultimo miglio».
Altra divergenza nel governo è sulla prescrizione.
«Stiamo già lavorando a un compromesso. La prescrizione col primo grado
di giudizio è una soluzione assolutamente sostenibile, ma sicuramente
va corredata con misure di garanzia che assicurino la ragionevole durata
del processo».
Manca un mese all’entrata in vigore della riforma.
«C’è almeno un arco di un paio di anni per far entrare in vigore misure
che garantiscono una ragionevole durata del processo perché noi
vogliamo un’assoluzione o una condanna. Troveremo sicuramente una
soluzione sostenibile a tutela di un giusto processo».
Le Iene la attaccano dicendo di avere documenti inediti.
«Ho chiarito tutto, anche con loro, c’è solo un progetto di parcella e non una parcella, ed è del 2009 il concorso è del 2002. Non vedo come il concorso possa essere inficiato».
Oggi il vertice della Nato.
«Nonostante le polemiche io vedo ancora un futuro strategico per la Nato».
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