La bordata di Scalfari: “Salvini è un dittatore”
Di Maio e Renzi
Il giornalista ha voluto fare un focus sui personaggi politici attuali. Nel mirino è finito anche Luigi Di Maio, alle prese con le divisioni interne al Movimento 5 Stelle anche sulla questione del Mes, il fondo salva-Stati: “È volutamente tutto da solo per dare più evidenza a uno dei partiti numericamente più modesti che esistano in questa fase delicata della politica italiana”. La natura degli iscritti grillini è “populista” ma ha fatto notare che “come tale non è in crescita bensì in decrescita e tuttavia la sua presenza in Parlamento è ragguardevole”.
Giuseppe Conte prima era considerato “il primo ministro burattino manovrato da due vice-primi ministri burattinai (Salvini e Di Maio)”, ma ora – in seguito al matrimonio giallorosso – la struttura ministeriale è stata capovolta: da una parte Salvini “auspica lo scioglimento delle Camere e una nuova votazione entro i primi mesi dell’anno prossimo”; dall’altra il capo politico dei 5S “è abbastanza centrale nonostante la gracilità numerica dei propri iscritti populisti”.
Scalfari infine ha trattato il profilo di Matteo Renzi: “Non ha alcun maestro, viene da una famiglia di buona borghesia, con parecchie virtù di mente sveglia in affarucci di provincia e in qualche affare un po’ più consistente. Cultura vera e propria del tutto assente”. Il fondatore di Italia Viva è nato “già fornito di intelligenza politica e attrazione verso il potere assoluto”, con alcune caratteristiche piuttosto sviluppate: “Fiuto politico, spregiudicatezza morale, provenienza e carattere di media borghesiaprovinciale”. Infine il giornalista ha fatto un parallelismo con Napoleone: “La sua dittatura fu riservata agli eserciti e alle nazioni asservite ad alleanze che erano servitù”. L’ex segretario del Partito democratico “ha un potere tutto politico, non vuole altri partiti tra i piedi che detengano reali poteri”.
IL GIORNALE
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