Intervista a Renzi: «Scorrettezze, ma il governo tiene. I 5 Stelle si scusino con me sulle banche»
di Maria Teresa Meli
Senatore Renzi, il governo rischia di cadere sulla Banca Popolare di Bari?
«Per me no».
Eppure Italia viva ha dato lo stop al decreto legge.
«L’altra
sera si è consumata una grave scorrettezza. Prima il premier ha
rassicurato tutti sul fatto che non vi sarebbe stato alcun decreto
legge. Poi, all’improvviso, si sono convocati i ministri mezzora prima
su un testo tutto da verificare. Questo non è il modo di procedere. Ho
visto che Conte si è scusato, lo apprezzo. Per noi l’incidente è
chiuso».
Quindi parteciperete al salvataggio della Banca?
«Tutte le persone responsabili hanno il dovere di dare una mano ai risparmiatori e ai lavoratori. Casomai la vera questione è capire perché sulle banche si sia fatta una campagna vergognosa e squallida in passato contro di noi. Ma ormai è storia».
Il caso di Etruria, di Ferrara e delle altre banche salvate nel 2015 per voi rimane una ferita aperta.
«Il mio Governo nel 2015 fece un intervento coordinato e richiesto da Banca d’Italia senza tirar fuori un centesimo pubblico. Nel 2017 il governo Gentiloni fece un’operazione giusta in difesa soprattutto delle banche venete massacrate da una vergognosa rete di connivenze politiche ed economiche. Quel modello è stato copiato da leghisti e grillini per Genova. E oggi per Bari si fa molto di più.
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