M5s cerca un futuro migliore del (recente) passato
Nel team una “quota” rilevante, come si è detto, spetta a Casaleggio. Quindi ecco sul palco Enrica Sabatini, responsabile dell’associazione Rousseau, tra i fedelissimi del figlio del fondatore: “I cittadini chiedono sempre di più. La nuova organizzazione dovrà rispondere a tutto questo. Dovrà essere un’orchestra che suoni in armonia”.
Direttamente da Bruxelles è arrivato Ignazio Corrao, molto vicino ad Alessandro Di Battista e molto critico nei confronti dell’alleanza con il PD. Ora dovrà supportare gli enti locali amministrati dai 5Stelle: “Abbiamo bisogno di rivedere il rapporto con i Comuni e rilanciare il Movimento. Raccogliere le loro richieste”.
Di Maio raccoglie questa forte necessità di cambiare passo. Fa autocritica ma nello stesso si difende: “In questi anni mi sono sentito molto solo e quando sei solo prendi delle decisioni da solo e se non ci sono persone legittimane a prenderle insieme a te è sempre molto difficile condividerle. Oggi condividere queste scelte sarà più semplice”. Insomma, se davvero questa condivisione annunciata ci sarà, non sarà più il capo politico il destinatario delle critiche. Un modo, il suo, per non essere più l’unico artefice delle sconfitte elettorali. “Tutte le idee si trasformeranno in iniziative sul territorio, altrimenti avremo fallito”. Il capo politico usa il plurale e non più il singolare.
L’HUFFPOST
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