Drogato sarà lei
di Massimo Gramellini
Esistono suoni che ci riportano alla giovinezza. Il vocione del senatore La Russa che in Aula dà del drogato a un collega favorevole alla legalizzazione della cannabis leggera è uno di quei suoni perduti. Le sue tonsille poderose esercitano su di me un effetto rassicurante, oserei dire nostalgico, se l’aggettivo non si prestasse a equivoci, riferito a lui. Quante volte lo abbiamo sentito insultare gli avversari in Parlamento o dentro uno studio televisivo, persino quando tra i due luoghi c’era ancora una differenza, e sempre con lo stesso tempismo nel cogliere l’attimo in cui l’interlocutore prende fiato. Anche ieri ha aspettato che il cinquestelle Airola uscisse dall’apnea oratoria per impossessarsi del silenzio e spezzarlo con uno stentoreo «Drogato!». Non si illudano i suoi pallidi imitatori.
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