Il polo nord magnetico ‘scappa’ verso Nord, navigazione a rischio
Quest’anno, il nord magnetico ha attraversato il meridiano di Greenwich, dirigendosi verso la Siberia. Uno scarto che ha costretto i ricercatori – per la seconda volta in un anno – ad aggiornare il World Magnetic Model, un documento elaborato dalla statunitense National Oceanic and Atmospheric Administration e dalla British Geological Survey che – assieme ai dati forniti dai satelliti – è alla base dei sistemi di navigazione moderni.
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Ci sono grossi problemi pratici creati da questo movimento, che costringe ad esempio ad aggiornare i numeri sulle piste di atterraggio, riferiti alla posizione rispetto al nord magnetico. Ma a inquietare gli scienziati sono anche le motivazioni ‘sotterranee’ di questo fenomeno, provocato dai flussi di ferro liquido che scorrono 3.000 chilometri sotto la superficie terrestre. Peraltro il nuovo modello ha anche confermato che il campo magnetico terrestre si sta indebolendo di circa il 5% ogni secolo. E – ricorda il Financial Times – di questo passo potrebbe invertirsi, inaugurando un’era di ‘caos magnetico’ con l’inversione fra polo nord e polo sud. E’ già successo periodicamente nella storia della Terra, l’ultima 780 mila anni fa, e gli scienziati ritengono che non saremmo lontani da una nuova inversione.
Peccato che questo ‘capovolgimento’ avrebbe conseguenze disastrose per le forme di vita sul nostro pianeta perché in quel caso scomparirebbe lo schermo assicurato dal campo magnetico e fino all’affermazione del novo equilibrio le creature e le infrastrutture tecnologiche sarebbero esposte alle micidiali radiazioni solari e cosmiche. Pochi geofisici prevedono una simile inversione nei prossimi secoli. Per il momento il dilemma resta la direzione e la velocità del nord magnetico. Cui si contrappone, peraltro, la quasi immobilità del polo sud magnetico.
REP.IT
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