Via libera alla stangata sul diesel: più accise e taglio alle esenzioni a partire dal 2021
Si scrive “riduzione dei sussidi ambientalmente dannosi” e “ridefinizione delle esenzioni in materia di trasporto”. Si legge “aumento del diesel”. Potenzialmente una vera e propria stangata sulle tasche degli italiani. Secondo uno studio di Assopetroli un aumento delle accise “colpirebbe duramente le nostre imprese e con esse settori vitali dell’economia italiana tra cui logistica, trasporti, agricoltura, marina. L’aumento si trasferirebbe immediatamente sul prezzo dei beni con effetti depressivi sulla domanda”. Tradotto, secondo i petrolieri, un aumento delle accise non fa crescere le entrate fiscali, anzi rischia di ridurle.
Il taglio dei sussidi sul diesel, già paventato lo scorso mese di febbraio dall’ex ministro dell’Economia, Giovanni Tria, è tornato di attualità dopo il via libera della commissione Bilancio del Senato all’emendamento al ddl di bilancio presentato da Leu, prima firmataria Loredana De Petris, che prevede l’istituzione, presso il ministero dell’Ambiente, di una “commissione per lo studio, le proposte per la transizione ecologica e per la riduzione dei sussidi ambientalmente dannosi“. L’obiettivo è quello di “elaborare una proposta organica per la ridefinizione entro il 31 ottobre 2020 del sistema delle esenzioni a partire dall’anno 2021 in materia di trasporto merci, navale e aereo, di agricoltura e usi civili” sia per ridurre la spesa pubblica che per sostenere innovazioni e investimenti in ricerca per arrivare ad una riduzione delle emissioni di gas serra entro il 2030.
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