La manovra delle retromarce: i 15 dietrofront in 80 giorni
di Manuela Perrone
Quando il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, il
29 settembre, vigilia del Consiglio dei ministri che avrebbe approvato
la Nota di aggiornamento del Def, alla trasmissione «Mezz’ora in più»
annunciò a Lucia Annunziata la possibile «rimodulazione» dell’Iva (a
gettito invariato) in funzione dell’uso del contante – bonus per chi
avesse usato la plastic money, malus per chi avesse pagato in contante –
non immaginava forse la strada tortuosa e i litigi della maggioranza
che lo avrebbero portato fino all’approvazione di un testo chiuso e
definitivo dei due provvedimenti della manovra, il decreto fiscale e la
legge di bilancio. Aveva invece chiarissimo che il macigno di 23,1
miliardi di clausole Iva per il 2020 lasciato in eredità dal Conte 1 –
da lui ribattezzato «conto del Papeete» – avrebbe condizionato
notevolmente la manovra e la politica del governo in questo suo primo
scorcio di vita.
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