Preti pedofili, le voci di chi ha subito abusi: «Tanti vescovi contro il Papa»
«Come vittima e sopravvissuto, ringrazio il Papa per il suo coraggio. Io so che nella Curia e in tutto il mondo ci sono cardinali e vescovi contro di lui, gente che finora si è nascosta dietro il segreto pontificio — leggi l’approfondimento su che cos’è — per coprire il terrore e insabbiare. È caduta una muraglia oscura». Al telefono con il Corriere, la voce di Juan Carlos Cruz, 56 anni, suona sollevata prima che felice, come si fosse tolto un peso. Era ancora un adolescente quando subì abusi dal sacerdote pedofilo seriale Fernando Karadima, spretato da Francesco l’anno scorso. Potente e temuto fin dagli anni di Pinochet, nella parrocchia di El Bosque a Santiago, Karadima è all’origine degli scandali che hanno devastato la Chiesa cilena, una delle prove più difficili del pontificato. Con altre due vittime di Karadima, un anno e mezzo fa, Cruz era stato ricevuto da Francesco a Santa Marta, «voglio che nessuna vittima si senta più sola». Le denunce erano rimaste inascoltate per anni, vescovi e cardinali cileni gli davano del calunniatore.
«Ne avevamo parlato al Papa, certo. Ma come noi, tante vittime non hanno smesso di chiedere l’abolizione del segreto pontificio. Così si fa giustizia e trasparenza».
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