L’equilibrio dei poteri perduto
di Angelo Panebianco
Ma davvero il ministro dell’Economia non ha niente da dire sul solenne funerale della presunzione di non colpevolezza nei procedimenti penali che si celebrerà il primo gennaio, quando verrà tolta di mezzo la prescrizione? Ci sono già tanti motivi per non investire in Italia. Quale azienda estera, d’ora in poi, vorrà correre il rischio di rimanere invischiata in un qualche procedimento giudiziario per l’eternità? Vicenda dell’Ilva più abolizione della prescrizione rappresentano una doppietta micidiale. Il messaggio è forte e chiaro: se venite ad investire in Italia siete dei pazzi.
È questo della prescrizione l’ultimo atto di un movimento,
iniziato
molto tempo fa , teso alla penalizzazione integrale della società
italiana, alla affermazione di un panpenalismo che soffoca la società
senza peraltro rimediare affatto a quei mali che il panpenalismo
medesimo pretende di curare. Ritorno, data l’importanza del tema,
sulle cause di questa dilatazione incontrollata dell’ambito di azione
del diritto penale (Corriere, 9
dicembre ). La principale causa consiste, a giudizio di chi scrive, in
un rovesciamento dei rapporti di forza fra potere giudiziario (ciò che
la Costituzione chiama «ordine» ma che, di fatto, è diventato un potere)
e potere politico- rappresentativo a favore del primo.
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