Cambiamento d’epoca
di Marco Damilano
Quella che stiamo vivendo non è semplicemente un’epoca di cambiamenti, ma è un cambiamento di epoca.
Siamo, dunque, in uno di quei momenti nei quali i cambiamenti non sono più lineari, bensì epocali; costituiscono delle scelte che trasformano velocemente il modo di vivere, di relazionarsi, di comunicare ed elaborare il pensiero, di rapportarsi tra le generazioni umane e di comprendere e di vivere la fede e la scienza.
Capita spesso di vivere il cambiamento limitandosi a indossare un nuovo vestito, e poi rimanere in realtà come si era prima. Rammento l’espressione enigmatica, che si legge in un famoso romanzo italiano: “Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi”».
È un uomo anziano, che ha attraversato il Novecento delle ideologie, delle dittature, delle emigrazioni di massa, a fotografare con maggiore nitidezza il passaggio del 2020. Papa Francesco cita il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa nel suo discorso alla Curia romana del 21 dicembre, uno dei più importanti e ignorati dai media dei suoi quasi sette anni di pontificato.
Usa l’esattezza, ovvero «lo sforzo delle parole per render conto con la maggior precisione possibile dell’aspetto sensibile delle cose», come la definisce Italo Calvino nelle “Lezioni americane”, per descrivere il cambiamento di epoca, che non è lineare, a partire dalla situazione della Chiesa di cui è guida dal 2013: «Non siamo nella cristianità, non più! Oggi non siamo più gli unici che producono cultura, né i primi, né i più ascoltati».
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