Baghdad, raid Usa uccide il generale iraniano Soleimani | Teheran: “Da Washington atto di terrorismo”
Sale la tensione tra gli Usa e l’Iran dopo l’attacco ordinato da Donald Trump vicino all’aeroporto di Baghdad, in Iraq, che ha polverizzato due auto uccidendo 8 persone tra cui il generale iraniano Qassem Soleimani,figura chiave della strategia di Teheran in Medio Oriente. “E’ un atto di terrorismo”, ha detto il ministro degli Esteri iraniano, Javad Zarif. Ali Khamenei chiama alla vendetta. Il Pentagono ha replicato: “Proteggeremo i nostri interessi”.
“Folle escalation”Per Zarif “l’assassinio di Soleimani, la forza più efficace nel combattere il Daesh, Al Nusrah e Al Qaeda, è pericoloso, una folle escalation”. Soleimani era al comando delle brigate al Quds, il braccio armato del movimento per la Jihad Islamica in Palestina. Ha animato la seconda fase dell’insurrezione anti-americana in Iraq, ha armato gli Hezbollah libanesi contro Israele, ha pilotato la repressione del regime di Damasco contro la rivolta. Infine ha indirettamente collaborato con i suoi storici nemici americani per riuscire a sconfiggere l’Isis.
L’Iran aveva sventato negli ultimi mesi un attentato proprio contro di lui. Mentre in passato, per evitare conseguenze inimmaginabili, Washington e Tel Aviv avevano deciso di non sferrare attacchi contro Soleimani. E’ possibile anche che gli Stati Uniti abbiano avuto l’appoggio degli iracheni non contenti della ingombrante presenza iraniana (sciita) nel Paese.
Il Pentagono: “Proteggeremo i nostri interessi” Adesso invece il Pentagono ha fatto sapere che l’uccisione del generale iraniano, figura molto vicina alla Guida Suprema, l’ayatollah Ali Khamenei, punta a essere un deterrente per futuri piani offensivi iraniani. “Gli Stati Uniti continueranno ad assumere le azioni necessarie per proteggere la nostra gente e i nostri interessi ovunque nel mondo”, ha dichiarato il dipartimento della Difesa aggiungendo che il generale “voleva attaccare i diplomatici americani”.
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