Bagdad, Soleimani ucciso dagli Usa Ora si attende la risposta di Teheran
di Guido Olimpio
L’Iran forse non si aspettava un colpo così duro, anche se c’erano stati alcuni segnali premonitori: il generale Qasem Soleimani era un target possibile di Israele e degli Usa,
dunque era da considerare lo scenario di una sua scomparsa repentina.
Insieme a ciò Teheran doveva pensare a come rispondere. E si è preparata
da anni.
La Divisione Qods
La guida Alì Khamenei ha promesso una rappresaglia dura sapendo di avere molte frecce nel suo arco. L’azione può essere affidata allo stesso apparato clandestino guidato da Soleimani – la Divisione Qods -, un network esteso in tutto il Medio Oriente, con forze in Libano, Siria, Iraq e Yemen. Hanno uomini addestrati proprio a missioni di questo tipo. Da lungo tempo i servizi dei pasdaran e l’intelligence della Repubblica islamica – due entità separate – hanno mandato agenti in diversi teatri con il compito di raccogliere dati su possibili target (ambasciate, uffici governativi, installazioni militari), reclutare complici, creare case sicure. In Usa, in Europa, in America Latina, in Estremo Oriente.
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