Sgarbi: «Voglio raddoppiare i voti per FI e diventare il sultano del partito»
Raddoppiare i voti?
«E
non solo sul piano regionale, ma nazionale. Con una FI al 10%, sulla
linea di FdI, la coalizione supererebbe il 50%. E a quel punto potrei
candidarmi alla leadership».
Prego?
«Perché
no? Visto che non lo fanno le donne, che subiscono il ruolo del Sultano
che è sempre stato Silvio e non colgono l’occasione…».
Che c’entrano le donne?
«Sono
una delle ragioni del declino del partito: ossequiano il leader, non lo
spronano, lo frenano, lo assediano. Avrebbero mille modi anche di
combattere battaglie popolari, non lo fanno. Ne dico una: perché non
prendono le parti di Rula Jebreal? Una donna che viene dal mondo
islamico e ne denuncia la condizione: va sostenuta, ne va fatta una
bandiera. Niente, silenzio».
E quindi si candida lei.
«Se
si vuole un sultano, ci sono io. Voglio il voto delle donne, dei giovani
— perché Silvio ha la sua età, il voto a lui è commemorativo —, dei
tantissimi delusi del M5S, di chi mi ascolta e mi apprezza. A 67 anni
piaccio moltissimo pure ai bambini: perché mando a quel paese tutti,
perché dico “capra, capra, capra!”, mi riconoscono, mi seguono».
Sì, ma forse non basta per rilanciare FI, no?
«Ma io voglio farne il partito del bello, dell’arte, della cultura,
della difesa della natura, della conoscenza, delle lotte libertarie,
laiche: c’è tanto spazio per questi temi che né Salvini né la Meloni
occupano. Voglio fare l’«Italia Nostra” della politica».
Fa campagna elettorale parlando di bellezza?
«Sì,
molto: voglio andare dappertutto, indicare tutte le meraviglie nascoste
di questa regione. Io sono di Ferrara, ho studiato a Bologna, conosco
ogni gemma di qui. E di tutta Italia. Dobbiamo riscoprire il tesoro che
c’è, valorizzarlo. Questo Paese ha bisogno che si parli di Michelangelo,
di Leonardo, che ci si apra alla bellezza. E invece…».
Invece?
«Invece si battezzano i partiti con nomi orrendi, come le “Sardine”. O, come fa Bonaccini, si nascondono le proprie origini politiche creando una lista col proprio nome. E pensano davvero di vincere così le elezioni?».
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