Europa, togli i fiori dai tuoi cannoni
Noi siamo favorevoli alla soluzione pacifica delle controversie tra Stati, siamo per il trionfo della diplomazia ufficiale e pure di quella parallela e clandestina.
Ma sappiamo pure che i diplomatici e i politici – oltre a competenza ed esperienza – hanno bisogno per poter persuadere e dissuadere anche di forza, sia militare sia economica. La pace la si impone o la si compra, difficile ottenerla con il solo eloquio o esibendo la tavola dei dieci comandamenti, altrimenti basterebbero i moniti del Papa. Per intenderci, i carabinieri girano armati non per sparare al primo frusciare di foglia, ma per dissuadere chi volesse sparare per fatti propri; una nazione ha la bomba atomica non per lanciarla, ma per evitare che qualcuno gliene lanci una contro. Se hai la pistola in mano tratti, se non l’hai meglio che ti affidi alla sorte o a Dio.
Questo è il problema che, di fronte alle crisi mediorientali e mediterranee, ha oggi l’Europa. I cui premier e ministri stanno sì facendo girandole di incontri e vertici, ma – sedendosi disarmati con gente e gentaglia che ha la pistola sul tavolo -, finiscono per contare come il due di picche.
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