Hotel e ristoranti: basta bambini. La nuova frontiera è il ‘childfree’
Molte discussioni, tante ragioni diverse da ascoltare e da mediare. Una soluzione viene dalla Germania dove il proprietario di un ristorante a Binz, sull’isola di Rügen, sulla costa tedesca del Mar Baltico, accoglie nel suo locale gli under 14 ma solo fino alle 17, poi diventa riservato agli adulti in cerca di tranquillità, silenzio o romanticismo. Nel nostro Paese la situazione è a macchia di leopardo ma si cominciano a vedere siti internet che propongono hotel e ristoranti ‘adults only’ “per scoprire – si legge – la frontiera delle vacanze no kids“.
Sono nati così, tra polemiche e tifoserie, ristoranti, hotel e bed and breakfast, resort, stabilimenti balneari e termali ‘childfree’. Non solo. A non ammettere i bambini ci sono anche negozi e voli aerei come quelli diretti per strutture che sposano questa filosofia, molti, ad esempio, per alcune isole della Grecia come Creta e per le Canarie. Negli Stati Uniti si è cercato anche di introdurre sui voli aerei la regola “un passeggero-un posto” per dissuadere la mobilità infantile. Anche paesi tradizionalmente molto attenti ai più piccoli come quelli del Nord Europa – in Svezia moltissime strutture non accettano clienti under 12 – hanno accolto questa nuova ‘tendenza’ e sono comparsi, a cominciare da Berlino, decine di alberghi e caffè kinder verboten, vietati ai bambini.
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