Russia, Medvedev e il governo danno le dimissioni. Putin tornerà premier?

Giuseppe Agliastro

MOSCA. Il premier russo Dmitry Medvedev si è dimesso assieme a tutto il suo governo. L’annuncio, inaspettato, è arrivato poche ore dopo la proposta di Putin di un referendum per introdurre tutta una serie di emendamenti alla Costituzione per assegnare più poteri al Consiglio di Stato e al Parlamento, compreso quello di nominare il premier e i ministri. Potrebbe trattarsi di una prima mossa di Putin per mettere in atto un piano che gli consenta di restare al potere anche dopo il 2024, quando termina l’attuale mandato presidenziale e non potrà ricandidarsi.

In un intervento trasmesso dalla tv di Stato, Medvedev ha spiegato il suo passo indietro proprio con la volontà di consentire al presidente Putin di lanciare la riforma costituzionale, che – ha sottolineato il primo ministro – porterà “cambiamenti significativi” anche “nell’equilibrio tra i poteri, in particolare tra quello esecutivo, legislativo e i rami del potere giudiziario”. Il leader del Cremlino da parte sua ha ringraziato il governo per il lavoro svolto e ha fatto sapere che intende nominare Medvedev vice capo del Consiglio di sicurezza nazionale, una carica che verrebbe creata ad hoc per l’alleato di Putin.

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