Cittadini esautorati. Ritorno alla Prima Repubblica

di PIERFRANCESCO DE ROBERTIS

Quando la politica era fatta dagli statisti, le leggi elettorali le scrivevano le minoranze. Adesso che purtroppo la fanno i politici, è il mutevole interesse del momento a governare le regole del gioco e i destini stessi della democrazia. Il risultato di questo palleggio tra Camere e Consulta è che avremo una legge elettorale del tutto proporzionale, tipo quella licenziata con ignominia al termine della Prima repubblica con l’accusa a furor di popolo – giusta – di non rispondere più agli interessi di una democrazia moderna, in cui ovunque si privilegia la governabilità all’eccesso di rappresentatività. 

Si erano addirittura messe a punto due leggi elettorali maggioritarie, quella per i sindaci e i presidenti di regione, che hanno ben funzionato. Esigenze che nel tempo non sono cambiate, mutando invece quelle dei partiti, o meglio dei loro attuali rappresentati in parlamento. Che adesso sono deboli rispetto a una opinione pubblica che essi non hanno la forza di indirizzare ma che subiscono, schiacciati da vaffa da loro stessi creati.

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