Salvini: «Io e Casellati? È vero, ci siamo visti. Ma per parlare di altro»
Perché la «grande
vergogna»? Il Tribunale dei ministri di Catania ha chiesto
l’autorizzazione a procedere e il Senato dovrà esprimersi.
«Ma
non vede l’enorme spreco di denaro pubblico? Io questa mattina sono
andato a trovare il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri, con cui ho
parlato della giustizia vera, dei sequestri alla criminalità e della
lotta alla mafia. Il pensare che ci siano magistrati di una decina di
tribunali in Italia che hanno tempo e denaro da perdere con me, che ho
soltanto fatto il mio dovere, mi preoccupa in quanto italiano».
Non è meglio per lei che si voti subito in Giunta e non in Aula?
«E perché? Se Pd e Cinque Stelle voteranno come dicono, vorrà dire che andrò a processo. Trovino un tribunale grande…».
Lei lo ripete da settimane, ma che cosa intende esattamente?
«Significa che coinvolgeremo il popolo. Il 90% per cento dei cittadini delle più varie posizioni politiche ha apprezzato il mio sforzo di proteggere i confini italiani».
Il Pd, dopo il voto
determinante della presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati, ha
detto che «non è più una carica imparziale dello Stato, ma una donna di
parte».
«Ma è un’assurdità. Io credo che la cosa più
squallida di questi giorni è la vergogna che provano il Pd e il M5S:
vogliono mandarmi a processo ma sanno che è senza senso e dunque
vorrebbero farlo dopo le elezioni in Calabria ed Emilia-Romagna. E se la
prendono con la presidente…».
A proposito: è vero
che dopo il convegno sull’antisemitismo da lei voluto ha incontrato la
presidente Casellati a poche ore dal voto che la riguardava?
«Ho
parlato con la presidente prima e dopo il convegno, a cui lei è venuta a
portare il suo saluto. Ma abbiamo affrontato esclusivamente il tema
della lotta all’antisemitismo».
Liliana Segre però non
è venuta. E la presidente dell’Unione delle Comunità ebraiche Noemi Di
Segni ha detto che lei deve prendere le distanze dai gruppi di estrema
destra.
«I nemici di Israele e degli ebrei sono nemici miei. E
al convegno c’erano personalità di livello internazionale: chi non
c’era ha perso un’occasione. Io, voglio proprio vedere cosa voteranno la
sinistra e i 5 Stelle sulla nostra richiesta di boicottare le
associazioni anti israeliane».
La Corte
costituzionale ha bocciato la richiesta della Lega di un referendum per
trasformare la legge elettorale in un maggioritario puro. Una scelta
politica, come già hanno detto alcuni leghisti?
«Una Corte di
sinistra ha fatto una scelta di sinistra». Perché di sinistra? «Se
preferisce, ha fatto una scelta di sistema, anzi per bloccare il
sistema. In Parlamento c’è una maggioranza di qualche centinaio di
eletti che vuole farsi una legge a suo vantaggio, mentre 60 milioni di
italiani avrebbero scelto per tutti: ma la Corte ha deciso che scelgano i
partiti e non gli italiani».
Se lo aspettava?
«Speravo che essendoci di mezzo il futuro del Paese, sarebbero andati
oltre le logiche politiche e partitiche. E invece, ha prevalso l’istinto
di conservazione. Ma così, si è tolto ai cittadini il diritto di
scegliere la legge che vogliono».
Ma il proporzionale con sbarramento al 5% è per lei del tutto inaccettabile?
«Sarebbe un passo indietro di 40 anni. Partiti e partitini che fanno il
bello e il cattivo tempo. E adesso loro parlano del 5% ma io già me li
vedo in Parlamento a scendere al 4%, al 3%… Perché c’è Renzi, e poi
c’è Leu e poi c’è mia nonna… E comunque, se il maggioritario secco gli
fa così paura, c’è il Mattarellum. Una legge elettorale già pronta e al
di sopra di ogni sospetto, dato che non è firmata da un aspirante
dittatore ma dall’attuale presidente della Repubblica».
Oggi a Maranello, dopo il suo comizio ci sarà la manifestazione delle Sardine. La novità è che hanno anche chiesto a Giuseppe Conte di riceverle. Cosa ritiene che farà il premier?
«A Maranello noi saremo un mare. E su Conte… Ormai da lui, da Zingaretti e da Renzi mi aspetto di tutto. Certo, se con tutti coloro che protestano — agricoltori, pescatori, polizia penitenziaria — Conte incontrasse le Sardine, Palazzo Chigi sarebbe veramente surreale. Sembrerebbe Sanremo, non la presidenza del Consiglio».
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