Ora gli oppositori di Di Maio guardano a Patuanelli
I critici guardano a Stefano Patuanelli. Il Movimento 5 stelle non è di certo un monolite, né tanto meno una testuggine, come piacerebbe a Luigi Di Maio. Il leader continua a smentire decisamente un suo passo indietro, nonostante le voci continuino a rincorrersi senza sosta. E continua a immaginare la costituzione di un Gran consiglio del grillismo, un organo politico con il quale condividere decisioni pesanti, oneri e onori. Dentro tutti i big, da Paola Taverna a Chiara Appendino, passando per Alessandro Di Battista e Roberto Fico. “Beh sì – ragiona un parlamentare dimaiano – anche Stefano lì ci starebbe bene”.
Fatto sta che è un po’ di tempo che la fronda al capo politico guarda al ministro dello Sviluppo economico come possibile sostituto alla guida dei pentastellati. L’interessato è stato costretto a smentire in tempi non sospetti. Ma il suo carisma semplice e la sua capacità di mediare i conflitti gli sono riconosciuti da tutti coloro che imputano a Di Maio come colpa principale quella di essere un leader chiuso in un fortino con la sua cerchia stretta, poco comunicativo e tendenzialmente autocratico.
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