Vescovi contro Sanremo

Il Festival di Sanremo parte senza la benedizione dei vescovi. Sul quotidiano della Cei, Avvenire, è dura la presa di posizione a difesa della dignità delle donne. I primi passi della 70° edizione targata Amadeus hanno consegnato infatti prima l’infelice dichiarazione del direttore artistico e presentatore su Francesca Sofia Novello, la fidanzata di Valentino Rossi che sarà tra le donne che saliranno sul palco dell’Ariston – “abbiamo scelto questa ragazza molto bella anche per la sua capacità di stare vicino a un grande uomo stando un passo indietro” – e poi il caso Junior Cally, il rapper dai testi sessisti e violenti.

Scrive Gigio Rancilio sulla prima pagina di Avvenire

“Ci sono momenti in cui pensi l’abbiano fatto apposta. Perché Sanremo, cioè il Festival, vale oro. Per la città dei fiori, per la Liguria e soprattutto per la Rai. Perché più se ne parla e più gli incassi pubblicitari salgono. La previsione per quest’anno è di 33 milioni di euro, tre milioni in più dello scorso anno. Ci sono momenti in cui pensi che l’abbiano fatto apposta perché nemmeno un gaffeur di professione saprebbe fare certe figuracce e invece di scusarsi ripetere all’infinito “sono stato frainteso”. Ci sono momenti in cui pensi l’abbiano fatto apposta perché non puoi credere che in un Festival che si presenta dicendo che “sarà incentrato sulle donne” venga invitato un trapper come Junior Cally il quale – nonostante quello che ora sostiene- canta la donna senza alcun rispetto, inscenando in un video – lui dice “per denunciare” – un femminicidio. L’avessero fatto apposta sarebbero stati dei cinici di prima categoria. Gente col pelo sullo stomaco pronta a qualunque cosa per un po’ di successo. Invece, temiamo che non l’abbiano fatto apposta”

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