Dopo Di Maio: Di Battista, Patuanelli e (pochi) altri. Le possibili alternative al «regno» di Luigi

di Alessandro Trocino

Dopo Di Maio: Di Battista, Patuanelli e (pochi) altri. Le possibili alternative al «regno» di Luigi

ROMA Se non puoi deporre un leader, puoi proporne un affiancamento, nella forma di cordone sanitario. È quello che hanno fatto finora gli avversari di Luigi Di Maio. Immaginando che fosse inamovibile, hanno rilanciato formule ambigue e commissariali, come le ipotesi «direttorio», «leadership condivisa» e «guida collettiva». Le famose «coltellate», di cui ha parlato Di Maio, da parte degli «avvoltoi», come li ha definiti Stefano Buffagni. La mossa del capo politico, sempre che avvenga nelle prossime ore, potrebbe rimettere in gioco tutto. E interroga amici (pochi) e nemici (tanti), pronti a lanciarsi nella corsa per la nuova leadership.

Gli Stati generali si dovrebbero tenere dal 13 al 15 marzo, ma più di qualcuno mette in dubbio che sarà proprio quella la sede dove si sceglierà il nuovo capo politico del Movimento. A interrogarsi sulle mosse del ministro degli Esteri sono in molti. C’è chi non crede che voglia davvero cedere il potere. E chi sospetta che stia cercando di organizzare una controffensiva, un ritorno in campo quando sarà passata la bufera: «È un giochetto, vuole tornare più avanti come salvatore della patria». C’è chi teme uno scarto più grave: che stia cioè creando le condizioni per accelerare una scissione, che comporterebbe la caduta del governo.

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