Elezioni regionali, Conte adesso si sente più saldo: «Sconfitto l’uomo degli slogan»
di Francesco Verderami
Sulla «linea del Reno» Conte e Salvini si sono giocati un pezzo del loro futuro. L’Emilia-Romagna era ormai diventata una sorta di Piave che i due acerrimi rivali dovevano tenere o conquistare per non veder compromesso in prospettiva il proprio disegno. Non a caso nelle riunioni riservate della vigilia, le loro analisi sugli effetti politici delle Regionali coincidevano. Entrambi consideravano il voto in Emilia-Romagna un «test politico»: solo che il premier doveva pubblicamente negarlo per non caricarne il peso su Bonaccini e sul suo governo, mentre il leader della Lega voleva sottolinearlo proprio per mettere pressione sul candidato del Pd e sull’esecutivo. Entrambi poi sapevano che il test non avrebbe influito sulle sorti della legislatura: e se in questo caso il presidente del Consiglio lo evidenziava per mettere preventivamente al riparo il suo gabinetto, il secondo lo smentiva per evitare che il suo progetto perdesse forza.
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