Coronavirus, blindato l’istituto per le malattie infettive «Spallanzani». I turisti erano stati anche a Milano

di Rinaldo Frignani

Coronavirus, blindato l'istituto per le malattie infettive «Spallanzani».

Le pattuglie delle forze dell’ordine passano per via Portuense e circonvallazione Gianicolense. Qualcuna transita e basta, altre invece si fermano davanti ai cancelli dello «Spallanzani» in via Giacomo Folchi. È andata avanti così per tutta la giornata, poi anche di notte e chissà per quanto tempo ancora proseguirà. L’allarme coronavirus è appena scattato, due turisti cinesi risultati positivi ai test e ricoverati in camere isolate. Ma c’è il timore che prima di essere individuati, nell’Hotel Palatino, in via Cavour, in pieno centro a Roma, marito e moglie provenienti proprio da Wuhan, epicentro dell’epidemia, possano aver contagiato altre persone durante gli otto giorni che hanno trascorso in Italia.

Milano, Parma, qualche altra città del Centro nord, e poi la Capitale. All’Istituto nazionale per le malattie infettive «Lazzaro Spallanzani», polo internazionale per la cura di patologie gravissime, come Ebola, ad esempio, sconfitta solo qualche anno fa dagli specialisti della struttura sanitaria, la lotta al coronavirus è cominciata da giorni. Si sapeva infatti che prima o poi qualche caso sarebbe stato individuato anche in Italia, e in particolare a Roma. Ed è proprio quello che è successo.

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