Pillola del giorno dopo, boom di vendite: ecco come funziona e quali rischi comporta

L’8 maggio 2015 l’Agenzia italiana del Farmaco (Aifa) decide che le donne maggiorenni possono acquistare EllaOne senza ricetta. L’impennata di vendite è immediata: in un anno si passa da 123.800 confezioni a 229.900, che arrivano a 253 nel 2018. Sono gli ultimi dati disponibili elaborati da Federfarma per Dataroom. Il principio attivo è l’Ulipristal acetato, utilizzato anche per curare i fibromi uterini. Una pillola di EllaOne ne contiene 30 mg.

Il meccanismo d’azione

La questione è ancora dibattuta: la EllaOne impedisce solo la fecondazione oppure ha anche un effetto anti-annidatorio che può interrompere la gravidanza? Cosa fin qui è stato dimostrato ce lo spiega Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano, alla luce degli studi scientifici internazionali. L’Ulipristal acetato agisce sul progesterone, l’ormone che permette la creazione delle condizioni nell’utero per la fecondazione, e può avere due effetti:

1) l’inibizione dell’ovulazione. Vuol dire che l’ovulo trova la porta chiusa e quindi è più complicato, se non impossibile, uscire dal follicolo e incontrare lo spermatozoo.

2) Una possibile azione sull’endometrio e, dunque, sull’annidamento dell’embrione e al mantenimento della gravidanza. Molti studi concludono che le basse dosi di Ulipristal acetato utilizzate per la contraccezione d’emergenza non hanno effetti significativi sullo spessore dell’endometrio e sull’impianto dell’embrione. Tuttavia questi risultati sono ancora considerati non definitivi.

L’efficacia della pillola

Uno studio recente confronta l’efficacia della EllaOne come contraccettivo d’emergenza in base al momento in cui avviene la sua somministrazione. A fare la differenza è il momento dell’ovulazione, e il periodo fertile inizia normalmente 5 giorni prima e si conclude 1 giorno dopo. Se la pillola viene assunta prima dell’ovulazione la gravidanza viene evitata nel 77,6% dei casi, se dopo nel 36,4%. In sostanza: la percentuale di gravidanze è inferiore in modo significativo a quella prevista in seguito a rapporti sessuali non protetti assumendo il farmaco prima dell’ovulazione. Siccome per una donna è complicato sapere con esattezza quando ovula, e il farmaco lo prende «al bisogno», verrebbe da suggerire di prenderlo subito dopo il fatto. Ed è forse anche questa la ragione per la quale non è prevista la ricetta medica.

Gli effetti collaterali

Sono stati valutati su 4718 donne durante il programma di sviluppo clinico. Cefalea, nausea e vomito sono gli effetti collaterali più comuni (nel 25% dei casi). Poi stanchezza, dolorabilità dei seni, dolore addominale e alla schiena, capogiri e, meno frequentemente, diarrea, che si protraggono per 1-2 giorni dall’assunzione. Il principio attivo Ulipristal acetato è condiviso sia da EllaOne sia da Esmya, un medicinale utilizzato in modo continuativo per il trattamento dei fibromi dell’utero in donne adulte non ancora in menopausa. Sull’uso di Esmya c’è allerta per le possibili conseguenze sul fegato, dopo 4 casi di insufficienza epatica riscontrati in donne che ne hanno fatto uso: nella documentazione disponibile all’Ema non sono, però, attribuibili con certezza all’impiego di Esmya ed è verosimile che si trattasse di pazienti che avevano già insufficienza epatica. In ogni caso le indicazioni all’impiego dei due farmaci sono diverse: Esmya è da somministrare una volta al giorno per un massimo di 3 mesi in compresse da 5 mg, mentre EllaOne contiene 30 mg, ed è da assumere una sola volta e solo in occasione di rapporti a rischio.

Le cautele da adottare

Visti i dati di mercato alle giovani ragazze sembra sfuggire il fatto che EllaOne è un farmaco destinato esclusivamente a un uso estremo, e che non protegge da infezione trasmissibili sessualmente e soprattutto non può sostituire l’uso corretto di un metodo anticoncezionale come invece rischia di essere. Infatti negli ultimi 6 anni la vendita dei profilattici nelle farmacie è diminuita del 26% . Va detto che non è dato sapere se parallelamente sono aumentati gli acquisti al supermercato o online. Resta il fatto che dagli ultimi dati del ministero della Salute su 13.973 universitari il 22% dichiara di aver avuto rapporti occasionali non protetti.

Il 13 marzo 2018 il Consiglio Superiore di Sanità dichiara: «Una corretta e completa informazione su EllaOne è tanto più rilevante per quelle fasce di età (adolescenza), in cui i primi rapporti sessuali possono prefigurarsi occasionali».

CORRIERE.IT

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