Mattia Santori: “Il mare non si scinde”
Santori, che cosa è successo a Roma: si è consumata la prima scissione delle Sardine?
Il mare non si scinde, al massimo si increspa. Stephen da tempo non si presentava alle riunioni delle sardine romane che temevano ci fosse un interesse personalistico dietro a quel gruppo Facebook. Ne hanno e ne abbiamo avuto la prova quando ieri mattina ha eliminato senza alcun preavviso tutti i moderatori. Rispetto Ogongo ma la critica sulla foto è stata solo strumentale ad una scelta che lui o chi per lui aveva già maturato da tempo.
Ogongo, che ha definito un errore la foto dei quattro fondatori con Benetton, è ancora o non è il vostro riferimento romano?
Lo è stato nel momento del primissimo contatto. Ma già dall’organizzazione di Piazza San Giovanni si capiva che il suo ruolo all’interno del gruppo era marginale e concentrato sulle apparizioni in tv e sui giornali. Il fatto che il suo gruppo Facebook abbia perso in poche ore 40.000 membri la dice lunga sul distacco con le sardine romane. Dispiace perché quando lui era in difficoltà lo abbiamo difeso tutti prendendoci anche parte del fango che veniva indirizzato a lui. Presumo cercherà di fare carriera politica. Ma se questo è l’inizio…
Avete di fatto ammesso che la foto con i Benetton è un errore. Che cosa rappresenta per lei Benetton: un grande imprenditore, il responsabile “morale” del disastro autostrade, o un turbo-capitalista che non rispetta i diritti delle popolazioni indigene in America Latina, per i Mapuche?
In quel momento per noi Oliviero Toscani rappresentava il padrone di casa e Benetton una persona adulta con cui prevale il senso dell’educazione e del rispetto. Da lì nasce l’ingenuità della foto. Ma sbagliando si impara, e posso assicurare che abbiamo pagato anche molto più di altri che invece le foto se le fanno consapevolmente e rivestono ruoli di ben altra responsabilità politica.
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