Coronavirus, Zaia: «Studenti a casa in quarantena? Gli scienziati sono con noi»
Presidente Luca Zaia, come vi è venuto in mente — a lei e ai colleghi lombardo Attilio Fontana e friulano Massimiliano Fedriga oltre al presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti — di chiedere al ministro della Salute un periodo suppletivo di «quarantena» di 14 giorni per gli studenti rientrati in Italia dalla Cina?
«Non facciamo allarmismo — risponde il governatore veneto —, facciamo il nostro dovere di amministratori. La preoccupazione dei genitori è sacrosanta. Chi dice che abbiamo torto la vuole buttare in politica».
Per la verità, è proprio l’accusa che rivolgono a voi.
«Mi perdoni, sono laureato in Veterinaria e all’università ho studiato anche Patologia. Non sono un virologo, ma so di cosa sto parlando. E mi pare che molti scienziati in queste ore stiano dicendo che l’unica prevenzione passa dall’isolamento. Avere una maggiore precauzione di 14 giorni non mi pare uno scandalo».
Il premier Conte vi ha invitato «a fidarsi di chi ha specifiche competenze». Sbaglia?
«Rispondo
citando due esperti al di sopra di ogni sospetto. Walter Ricciardi,
rappresentante italiano all’Organizzazione mondiale della Sanità, in una
intervista ha dovuto riconoscere: “Una volta tanto hanno ragione.
Evidentemente avranno qualche tecnico bravo che ha consigliato gli
amministratori”».
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