Stati Uniti Primarie dem Usa, testa a testa tra Buttigieg e Sanders. Ma la notizia è il flop di Biden
di Alessandro Gilioli
La notizia forte che arriva dalle nevi dell’Iowa dopo i caucus più travagliati in tutta la storia delle primarie non è soltanto il testa a testa tra Pete Buttigieg e Bernie Sanders quanto il primo vistoso inciampo dell’establishment che da sempre tiene in mano il partito democratico americano e che aveva finito per puntare le proprie carte su Joe Biden.
A due terzi del grottesco scrutinio (che mescolava il vecchio sistema fisico dei caucus “fisici” con una app per comunicare e sommare i risultati locali) Biden risulta addirittura quarto, sopravanzato sia dalla coppia di testa Buttigieg-Sanders sia da Elizabeth Warren.
Dalla prima tornata stanno confermandosi quindi le debolezze – per la verità già emerse in campagna elettorale e nei confronti tivù – di un candidato che l’establishment moderato considera “affidabile” e che tuttavia viene percepito (specie dai più giovani) come un vecchio arnese della politica di palazzo, un grigio politicante entrato in Senato addirittura nel 1972 e rimasto lì fino a quando Obama, 12 anni fa, lo chiamò come suo vice alla Casa Bianca proprio per rassicurare l’elettorato bianco e centrista più pauroso dei cambiamenti.
Dall’Iowa insomma, stato bianco e “mediano”, considerato spesso sineddoche degli umori del Paese, sembra emergere che la corsa democratica sia stata presa in mano dai millennial, dagli under 30 : che si dividono appunto tra il “nonno” socialista Bernie Sanders e il giovane Buttigieg (ha solo 38 anni, dovesse arrivare alla Casa Bianca diventerebbe il più giovane presidente della storia degli Stati Uniti ), il cui programma politico è più vago (attento ai diritti civili, tenenzialmente liberal in economia, molto amato nella Silicon Valley) ma il cui approccio cognitivo piace ai molti ragazzi costretti per il resto ad assistere a una corsa tra ultrasettantenni.
Pages: 1 2