Pd, in direzione si decide come cambiare il partito. Ci sarà il vincitore dell’Emilia-Romagna Bonaccini

di GIOVANNA CASADIO

ROMA – “C’è bisogno di un grande rinnovamento”. Sarà il mantra di Nicola Zingaretti nella direzione del Pd che si riunisce stamani al Nazareno. Appuntamento importante. Arriverà Stefano Bonaccini, il vincitore dell’Emilia Romagna. Dopo tanti mesi di impegno nella dura campagna elettorale – trasformata da Matteo Salvini in una sfida nazionale contro il governo – Bonaccini inizia a prendersi un ruolo nazionale nel partito.

D’altra parte il Pd – sostiene Zingaretti –  va riprogettato e allargato a movimenti, associazioni, amministratori. Pensa a un congresso straordinario, il segretario, forse prima delle regionali di fine maggio. Come si fa, con quali tappe, in quali forme è tutto da decidere.  Ma dovrebbe essere un congresso per temi, non una resa dei conti con uno scontro tra leader. Lo sollecita anche l’ex segretario Maurizio Martina: “Bene un percorso straordinario coinvolgendo circoli, iscritti ma anche elettori pronti a dare una mano. E poi la nostra priorità è stringere i bulloni su una nuova agenda economico-sociale. Condivido un congresso per tesi che non sia un conta interna sulle persone”.


E sulla proposta-congresso d’accordo Gianni Cuperlo per il quale va “cambiato tutto nel Pd perché da soli non bastiamo, giusto quindi il congresso straordinario”.  Più critico Matteo Orfini, per il quale ci vuole di più: “Se davvero si vuole fare un allargamento, il Pd va sciolto e rifondato e stracciato l’attuale Statuto”.

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