Il pericolo di elezioni che costringe al compromesso

È un invito a non forzare posizioni giuste in modo strumentale. Il terzo messaggio è che le elezioni anticipate significherebbero una probabile vittoria delle destre: soprattutto se continuasse la tattica di uno scontro dentro la sinistra. Sono avvertimenti alla tentazione di Iv di «dare battaglia»: espressione respinta da Conte.

Eppure non si può escludere che nelle pieghe dei regolamenti parlamentari gli eletti renziani trovino il modo di smarcarsi dall’esecutivo senza provocare una crisi. Ormai è chiaro che Pd e M5S stanno cercando di dare vita a un’alleanza meno conflittuale e estemporanea; e che farebbero a meno con piacere di Iv. E viceversa. Ma per il momento sono tutti costretti a stare insieme, seppure soffrendo. A un Movimento Cinque Stelle a rischio di disgregazione, e tentato dalla prospettiva di essere un «terzo polo», si contrappone un’Iv disperatamente a caccia di una propria identità da tradurre in voti moderati. Lo scontro sulla prescrizione è considerato uno dei terreni ideali per applicare questa tattica. Ma può rivelarsi anche tra i più dirompenti. Il senatore Pier Ferdinando Casini, alleato di Renzi, dà atto al leader di Iv di avere ottenuto un grosso risultato, inducendo il M5S a modificare la legge: un complimento dietro il quale si indovina il consiglio a non esagerare.

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