Ecco il piano per ricalcolare gli assegni delle pensioni
Le risorse a disposizione del governo per sciogliere i nodi relativi alle pensioni sono piuttosto limitate, ed è proprio per questo motivo che l’esecutivo potrebbe proporre ai sindacati una sorta di compromesso.
Come fa notare Il Sole 24 Ore, Cgil, Cisl e Uil spingono per una rivalutazione per gli assegni fino a sette volte il minimo, oltre che per un fisco più leggero e il rafforzamento della quattordicesima. I giallorossi non hanno rifiutato in blocco queste misure ma sanno bene che sono possibili soltanto attuando una riforma complessiva.
Scendendo nel dettaglio, per i sindacati la rivalutazione delle pensioni dovrebbe essere esclusa dalla stretta in vigore per poi tornare a comprendere quegli assegni di circa 3.600 euro lordi al mese (sette volte il minimo). La citata rivalutazione passa però dallo scioglimento dello spinoso nodo di Quota 100, senza il quale proseguire appare assai complicato. Dal canto loro, esecutivo e Mef sono attratti da un ipotetico intervento complessivo; un meccanismo, insomma, che sappia tener conto anche delle uscite flessibili con cui evitare il rischio dello scalone al termine della sperimentazione di Quota 100.
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