Prescrizione, la tela di Conte per frenare i renziani: stavolta non possiamo dargliela vinta
Da giorni Renzi assicura che non staccherà la spina sulla prescrizione, eppure il monito che ama scandire nei momenti difficili Dario Franceschini sembra orientare le scelte del presidente del Consiglio. «Nessuno vuole le elezioni – è il leitmotiv del ministro della Cultura e capo delegazione del Pd -. Ma tutti sanno che la situazione può sfuggire di mano». Giuseppe Conte sembra temerlo più di ogni altro, tanto da aver trascorso il sabato al telefono con i principali esponenti di Italia viva, alla ricerca di una soluzione che disinneschi la mina giustizia.
Per quanto deluso dalla continua ricerca di visibilità di Renzi,
Conte negli ultimi tempi ha smesso di rispondere alle provocazioni
dell’ex premier. Forte di un consenso personale stimato oltre il 50%,
l’«avvocato degli italiani» si è imposto, raccontano, di «contare fino a
dieci». L’ultima volta ieri, quando sul Corriere ha trovato il giudizio tranchant di Renzi: «Il premier sembra non capire la differenza tra giustizialismo e garantismo».
Conte ci è rimasto male, perché sino all’ultimo minuto di venerdì aveva
lavorato per ricucire. E se pure pensa che l’ex segretario del Pd sia
nervoso perché i sondaggi non lo premiano, cerca di trattare Italia viva
come gli altri partiti della maggioranza. E dunque chiama e media e
smussa, per portar fuori il governo da questo pericoloso cul de sac.
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