L’illusione di onnipotenza. Siamo tutti così piccoli e fragili
E mi sono reso conto che la rivoluzione digitale che stiamo vivendo noi è sì sconvolgente, ma meno di quanto lo fu – tra fine Ottocento e inizio Novecento – il concentrarsi di un’impressionante serie di prodigi della scienza e della tecnica che cambiarono nell’intera umanità la stessa percezione di spazio e di tempo. I treni, le automobili, la metropolitana sotto terra, la fotografia, il cinema, la magnifica Expo universale, addirittura il poter volare, ancestrale sogno proibito. Quel mondo, o meglio quell’umanità si sentiva invincibile, come noi oggi al tempo dell’elettronica e del digitale.
Ma poi accade anche un minuscolo imprevisto per ricordarci che siamo piccoli e fragili. Senza contare che neppure i meravigliosi progressi della medicina hanno allungato più di tanto l’aspettativa di vita, visto che siamo rimasti più o meno a quel che fu scritto, migliaia di anni fa, nel Libro dei Salmi: “Gli anni della nostra vita sono settanta / ottanta per i più robusti”. Ecco, se ogni tanto ci ricordassimo che nonostante il progresso non riusciamo a perdere il brutto vizio di morire, forse saremmo tutti un po’ più umili.
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