Coronavirus, rintracciato chi era in treno con la famiglia contagiata
GUARDA IL GRAFICO
Coronavirus e Sars: contagi a confronto
L’autista — così come il personale degli alberghi, di negozi e ristoranti, individuati con le ricevute delle carte di credito, e in certi casi anche con l’analisi della videosorveglianza — è stato rintracciato e sottoposto ai test ai quali è risultato negativo. Lo stesso è successo per i passeggeri che sedevano sui treni attorno alla famiglia di turisti. Quelli di due file avanti e indietro, nonché quelli laterali. Così come, e questa notizia è stata confermata ieri dal ministero della Sanità di Taiwan, i compagni di viaggio in aereo, all’andata, mentre quelli sul volo di ritorno a Taipei del 31 gennaio (con arrivo primo febbraio) devono ancora essere identificati. «Nel caso non fossero taiwanesi — spiegano le autorità di quel Paese — saranno subito informate le nazioni competenti».
Fin da venerdì un fitto scambio di messaggi Taipei-Roma aveva allertato l’Italia su quello che era successo qui da noi una settimana prima. C’è ottimismo, soprattutto alla luce del fatto che dall’arrivo della famiglia infettata alla partenza sono trascorsi dai 9 ai 10 giorni, che l’incubazione è di 14 giorni e che finora non c’è stato alcun aumento dei contagi nel nostro Paese.
Tanto che per il direttore del Dipartimento di malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità Gianni Rezza la storia dei taiwanesi «non sembra destare particolare allarme: i tempi del soggiorno non corrispondono. Però è bene essere sempre attenti e rintracciare eventuali contatti nei luoghi dove hanno soggiornato».
Leggi anche
- Le ultime notizie sull’epidemia
- Gli 8 italiani fuggiti da Wuhan, «Abbiamo dovuto rinunciare a tutto»
- Il direttore dell’ospedale di Wuhan denuncia ritardi, errori e mancanze della sanità cinese
- Come distinguere il Coronavirus dall’influenza
- Quali sono i sintomi?
«Siamo abbastanza tranquilli perché sta per scadere il periodo dei 14 giorni da quando sono passati per Toscana e per Lazio», conferma il ministero della Salute, mentre il direttore scientifico dell’Istituto Spallanzani Giuseppe Ippolito sottolinea: «Non abbiamo casi acquisiti sul territorio nazionale. I tempi della coppia ci fanno ben sperare ma i controlli verranno ugualmente effettuati».
CORRIERE.IT
Pages: 1 2