Più scienziate più sviluppo

Alberto Quadrio Curzio Economista, presidente emerito Accademia dei Lincei

L’11 febbraio si celebra la Giornata Internazionale delle donne nella scienza, patrocinata dalle Nazioni Unite attraverso le sue due articolazioni dell’Unesco e di Un Women, l’ente delle Nazioni Unite per l’uguaglianza di genere e l’empowerment femminile.

Le complementarietà della solidarietà creativa

È una iniziativa molto importante, supportata quest’anno da 89 paesi, che a mio avviso deve sempre avere sullo sfondo la dichiarazione universale dei diritti umani (Onu, 1948) e, con riferimento al XXI secolo, sia i “Millennium Development Goals” (MDG, 2000) sia i “Sustainable Development Goals (SDG, 2015) sempre dell’Onu. E anche, in Europa, la Carta dei diritti umani della Unione Europea (varata in successivi adattamenti 2000, 2007, 2009). Richiami indispensabili per ricordare che lo sviluppo umano di donne e uomini si declina in complementarietà, non in “concorrenza”, ma in “collaborazione” in una solidarietà creativa senza la quale non c’è progresso ed incivilimento.

L’origine della Giornata e le applicazioni

La Giornata Internazionale trae origine da una iniziativa del 2015 di Nisreen El-Hashemite (principessa, scienziata e attivista irachena, direttrice esecutiva della Royal Academy of Science International Trust, attiva nella promozione delle donne nella scienza e nella salute e sviluppo delle donne), si concentra quest’anno sugli “Investimenti per l’eguaglianza nella scienza, nella tecnologia e nell’innovazione nell’era della digitalizzazione per lo sviluppo sostenibile”.

Rating 3.00 out of 5

Pages: 1 2


No Comments so far.

Leave a Reply

Marquee Powered By Know How Media.