Governo, Renzi teme defezioni: assedio ai senatori di Italia Viva
In alto da sinistra in senso orario: Gelsomina Vono, Giuseppe Cucca, Donatella Conzatti, Leonardo Grimani ed Eugenio Comincini
«Allora, vuoi scommettere o no? Tanto in una settimana si vede se vinco io o vinci tu. Allora, ce la giochiamo o no?». A questo punto della chiacchierata, conversando con un amico che riesce a raggiungerlo telefonicamente subito dopo il suo atterraggio in Pakistan, Matteo Renzi pronuncia il nome del ristorante più rinomato di Firenze, noto per essere anche uno dei più cari d’Italia. Dall’altro capo del telefono, l’amico gli snocciola i possibili nomi dei renziani pronti a saltare il fosso, a mollare Italia viva, a ritrovare un approdo sicuro nelle file del Partito democratico di Nicola Zingaretti o in quel gruppo di «responsabili» che verrebbe fuori al Senato a mo’ di polizza vita sulla sopravvivenza della maggioranza, del governo Conte, della legislatura. I nomi circolano nel tam-tam di Palazzo ma l’argomento, nella chat riservata dei renziani, dove la scelta è tra sparare contro il ministro Alfonso Bonafede o tacere, è praticamente un tabù.
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