Esclusivo: chi c’è dietro il nazista alla porta. Ecco le chat segrete della scuola dell’odio
di Giovanni Tizian
«Il tempo che perdi non è sprecato. Perché in quel tempo potevi uccidere
un ebreo». «Cerchiamo terroristi e soldati». «Combatti. Fino all’ultimo
respiro, perché alla fine cosa ci rimane da fare?». Caccia a ebrei,
immigrati, omosessuali. Ragazzini disposti a passare all’azione
militare, fomentati da nuovi ideologi della razza bianca. Un fiume carsico gonfio di odio. Che scorre su chat riservate di Telegram, l’applicazione di messaggistica per cellulari considerata più sicura di whatsapp.
Prosegue la sua corsa su VKontakte, il social network russo diventato il
buen retiro degli fondamentalisti ariani banditi da Facebook. Si nutre
dell’anonimato garantito dai forum di discussione fondati con un preciso
scopo: adescare nuovi adepti, indottrinarli, prepararli alla battaglia
finale della rivoluzione nazionalsocialista. Camere oscure zeppe di
insulti omofobi, antisemiti, xenofobi. Stanze virtuali dove la spinta a
praticare la violenza è quotidiana. Popolate di ideologi che con i loro
scritti definiscono i contorni del nazifascismo 4.0, che non riunisce le
proprie truppe nei circoli e va oltre la creazione di un sito o di una
pagina social. Cresce, piuttosto, nel segreto dei forum o delle chat. Si
alimenta di sermoni impregnati dell’ideologia suprematista. Il ritorno
al concetto della razza ariana, da preservare dalle contaminazioni di
«giudei» e «negri».
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