Coronavirus, Ilaria Capua: «Africa a rischio, ma questo morbo girerà il mondo»
Si può parlare di
«pandemia» (tecnicamente significherebbe la diffusione mondiale
dell’infezione) anche se al momento i casi al di fuori della Repubblica
popolare sono pochi e sotto controllo?
«Sì,
si può parlare di pandemia perché la popolazione del pianeta non ha
anticorpi di difesa contro questo virus nuovo. E probabilmente le
eccezionali misure di contenimento dell’infezione in Cina non
impediranno al virus di uscire, volta per volta, e di fare il giro del
mondo».
Ma la Cina si è comportata correttamente?
«Sì, ha fatto uno sforzo “erculeo”, tenendo conto del contesto dove si è sviluppata questa epidemia. In una città come Wuhan, con undici milioni di abitanti, moltissimi studenti, con un sistema sanitario pubblico non sempre all’altezza di una simile emergenza, dove ci sono sacche di povertà estrema e dove la medicina scientifica è affiancata da quella tradizionale cinese. Il contenimento è stato efficacissimo: nessun Paese avrebbe potuto fare tanto».
Si dice che questo
virus sia arrivato dai pipistrelli o, forse, da altri animali
«intermedi» che vengono consumati come cibo dai cinesi. Ma quanto ha
giocato la «peste suina» che sta decimando i maiali in Cina privando la
gente di una fonte di proteine importante, incrementando il consumo di
«animali alternativi»?
«La peste suina è un grave problema in Cina, ma dovrebbe preoccupare anche l’Italia (forse più del coronavirus, come confermano sequestri di carne infettata a Padova, ndr)».
Ma perché c’è sempre la Cina di mezzo quando capitano queste epidemie?
«No,
non è sempre così. Il problema sono gli squilibri che si creano fra
uomo e ambiente. Ovunque. In Cina, ma anche in Africa per dire. Pensiamo
all’Aids: il virus arrivava dalle scimmie e ha contagiato l’uomo. E il
virus Ebola (che attualmente sta facendo una strage nella Repubblica
Democratica del Congo, ndr) è emerso dagli animali per via delle deforestazioni e ha raggiunto l’uomo».
«La salute è circolare», conclude Ilaria Capua. Uomini e animali sono uniti. E si scambiano i virus.
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