“La febbre mi faceva arrabbiare. Ho avuto paura, ma panico mai. Il viaggio in barella? Surreale”
“Non è stato scomodo, diciamo un po’ surreale, mica ti capita tutti i giorni di essere trasportato in una barella di biocontenimento”. Niccolò è in Italia da due giorni ed è sereno. Il 17enne di Grado costretto a rimanere a Wuhan perché aveva la febbre è in isolamento allo Spallanzani, ma è risultato negativo al coronavirus. Al Corriere della Sera racconta le sue ultime settimane in Cina, a partire da quando è stato escluso dal volo di rimpatrio degli italiani perché aveva la temperatura a 37,7: “La febbre mi faceva arrabbiare, perché non avevo nessun sintomo, sapevo di averla solo perché me la misuravano”. Poi il ricordo delle sensazioni provate:
“La prima notte non ho capito subito cosa stava succedendo, ho telefonato ai miei genitori e pensavano che erano lontani e mi aspettavano…. Sì, un po’ di paura, ma panico mai. Mi sono detto: se vai in panico non risolvi nulla”.
Pages: 1 2