Ecco il milleproroghe, quasi come una manovra bis: dalle autostrade ai monopattini
La concessione delle autostrade
Il
primo passo verso la revoca della concessione ad Aspi è contenuto in
effetti nel milleproroghe e la norma (finora) non è cambiata e prevede
in sostanza il subentro temporaneo di Anas al posto di Autostrade per
l’Italia fino a nuovo bando. L’articolo del milleproroghe (il 35) che
gli emendamenti di Italia viva e Forza Italia puntavano ad abrogare
stabilisce che «in caso di revoca, di decadenza o di risoluzione di
concessioni di strade o di autostrade, ivi incluse quelle sottoposte a
pedaggio, nelle more dello svolgimento delle procedure di gara per
l’affidamento a nuovo concessionario, per il tempo strettamente
necessario alla sua individuazione, Anas S.p.a., può assumere la
gestione delle medesime». La norma inoltre riduce le eventuali penali a
carico dello Stato.
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Le nuove regole sui monopattini
Oltre
a questioni macro, come quella delle autostrade, il milleproroghe
interviene anche in questioni micro come l’ingresso ufficiale dei
monopattini elettrici nelle nostre strade che vengono equiparate alle
biciclette. In particolare quelli con potenza massima di 0,50 Kw e una
velocità non superiore a 25 Km/h. In base a questa modifica tutti i
monopattini a motore (sia elettrico che termico) con caratteristiche
(per potenza e velocità) diverse da quelle stabilite, non potranno
circolare né su strada né sulle piste o sui marciapiedi. E non si
faranno sconti: chi non rispetterà le nuove regole, infatti, sarà
sanzionato con una multa che va da 200 a 800 euro. Secondo una modifica
del milleproroghe i monopattini elettrici potranno essere guidati solo
dai quattordici anni e solo sulle strade urbane con limite di velocità a
50km/h. I minori di anni 18 dovranno indossare il casco. Con obbligo di
giubbotto o bretelle retroriflettenti dopo il tramonto.
Gli aiuti alle aziende in crisi, a partire dall’ex Ilva
Tra
le ultime modifiche approvate c’è l’intervento del governo per
garantire una serie di interventi di sostegno al reddito per i
lavoratori di aziende in crisi. Si tratta, nello specifico, della
proroga della Cassa integrazione straordinaria per i lavoratori ex Ilva
(per uno stanziamento di 19 milioni per il 2020) e di un intervento per i
call center (con una integrazione delle indennità per un massimo di 20
milioni nel 2020). Prevista anche la Cigs per un anno per le imprese che
si trovano nelle aree di crisi industriale in Campania e Veneto, e
mobilità in deroga per le aree Venezia-Porto Marghera e altre della
Campania. Su altre norme importanti c’è stata anche un voto bipartisan.
Per esempio tutti i gruppi hanno votato per l’emendamento che riporta in
capo alle Regioni l’intero gettito del bollo auto riscosse sul loro
territorio: una norma che recepisce un accordo della Conferenza
Stato-Regioni. Un’altra novità riguarda il mercato dell’energia
elettrica: il mercato tutelato per le imprese terminerà nel 2020, mentre
per le microimprese e gli utenti domestici il superamento rimane
fissato al gennaio 2022.
Le altre misure: dalla Pa ai medici 70enni
Fra
le altre proposte approvate c’è quella che ripristina parte delle norme
sulla trasparenza sugli stipendi dei dirigenti della pubblica
amministrazione che erano state cancellate a fine anno, sollevando le
critiche dell’Anticorruzione (Anac), e quella che concede più tempo ai
titolari di concessioni per lavori o servizi pubblici per mettersi in
regola con le nuove norme del codice degli appalti, che li obbliga a
bandire gare per l’80% dei contratti che superino la soglia
dell’affidamento diretto, cioè 150 mila euro. Ma nel Milleproroghe trova
spazio anche l’assunzione di 1600 ricercatori nelle università e il
pacchetto della Salute che punta a fare fronte alla carenza di medici
nelle strutture pubbliche, prorogando la possibilità per i camici
bianchi di rimanere in servizio anche superati i 40 anni di attività, ma
entro i 70 di età.
Per approfondire:
● Emergenza sanità: medici al lavoro fino a 70 anni, in 10mila pronti a restare in corsia
● Monopattini elettrici, sanzioni fino a 800 euro e nuovi limiti di velocità
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