Il blitz di Pechino spinge il Ftse Mib sopra i 25mila punti, massimi dal 2008
di Eleonora Micheli
Le ultime da radiocor
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- 17 febbraio, 17:31 BTp: spread chiude in calo a 130 punti, rendimento decennale scende a 0,91%
- 17 febbraio, 15:50 ***Virus Cina: Centeno, su economia europea impatto sara’ ‘temporaneo’
La decisione della Banca centrale cinese di tagliare i tassi e iniettare liquidità sul mercato ha dato sostegno alle Borse mondiali, in una giornata in cui Wall Street è rimasta chiusa per festività. Milano ha registrato la performance migliore d’Europa: il FTSE MIB, guadagnando l’1,02%, ha chiuso sopra i 25mila punti, riportandosi su livelli che non vedeva da inizio ottobre 2008 (il 3 ottobre per l’esattezza). Lo spread è rimasto abbastanza stabile in area 130 punti.
Banca centrale taglia tassi, ma coronavirus ancora sotto osservazione
I
mercati europei hanno dunque trovato nuova linfa nell’annuncio della
Banca popolare cinese, scesa in campo a sostegno dell’economia e dei
mercati tagliando il tasso sui prestiti a medio termine a un anno al 3,15% dal 3,25% precedente. L’istituto centrale ha anche iniettato liquidità sui
sistemi finanziari (200 miliardi di yuan attraverso un finanziamento a
un anno e in più 100 miliardi di yuan in operazioni di pronti contro
termine). La notizia ha spinto in alto le Borse asiatiche e poi in
seconda battuta anche quelle europee. Gli analisti, tuttavia, cercano di
comprendere l’impatto effettivo del virus sull’economia. Oggi, ad
esempio, le autorità di Singapore hanno annunciato una revisione al ribasso delle
stime del pil che viene indicato ormai in una forchetta tra -0,5% e
+1,5% rispetto alla precedente indicazione nettamente più positiva
(+0,5%/+1,5%). In più Nomura vede nero anche per l’Italia:
proprio a causa del virus cinese il nostro Paese potrebbe entrare in
recessione. Nomura, per altro, prevede per la Cina la prospettiva di un
dimezzamento della crescita nel primo trimestre del 2020 a +3% da +6%
nell’ultimo trimestre 2019, con un rimbalzo nei trimestri successivi e
una chiusura dell’anno a +5,5% come scenario di base, ma nello scenario
peggiore la crescita potrebbe essere solo del +3,9%.
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