Il blitz di Pechino spinge il Ftse Mib sopra i 25mila punti, massimi dal 2008

Ubi sugli scudi nel giorno del piano industriale
A Piazza Affari hanno strappato al rialzo le azioni di Ubi Banca (+5,5%), nel giorno in cui i vertici della banca hanno presentato il piano industriale al 2022, che prevede una crescita dell’utile a 665 milioni di euro, grazie a proventi operativi in aumento dello 0,3% medio annuo e costi in calo dell’1,9% medio annuo. L’anno scorso l’istituto aveva registrato un utile netto di 352,9 milioni di euro. Ubi ha però annunciato una cura dimagrante da oltre duemila esuberi e la chiusura di 175 filiali. Il numero uno, Victor Massiah, non ha escluso operazioni straordinarie: «il piano è stand alone, poi se ci fossero opportunità di creare valore accompagnate da semplicità di governance saranno valutate», ha detto. L’allungo di Ubi ha spinto in alto anche le altre banche, da Banco Bpm(+5,4%) a Banca Pop Er (+3,3%), da Intesa Sanpaolo(+1,3%) aUnicredit (+1,9%). Sono invece rimaste al palo le Mediobanca (+0,4%), anche nell’attesa degli sviluppi sull’azionariato dell’istituto.

Pirelli rialza la testa, Ferrari su nuovi massimi
Pirelli & C (+4,4%) ha rialzato la testa dopo aver toccato nei giorni scorsi nuovi minimi dalla quotazione avvenuta nell’autunno del 2017. Le azioni hanno beneficiato dell’attesa per le indicazioni che saranno contenute nel piano industriale della società, che verrà svelato al mercato mercoledì. Piano molto atteso visto che è slittato dall’iniziale data fissata lo scorso dicembre. Sebbene il settore auto sia sotto la lente, dopo che è emerso che anche il Salone di Pechino non verrà effettuato il prossimo aprile a causa del coronavirus, sono andate bene le azioni di Fiat Chrysler Automobiles (+0,47%) e di Ferrari (+2,19%). Quest’ultime hanno aggiornato nuovi massimi sopra 163 euro. Hanno inoltre continuato a correre le Nexi (+3,9%), sempre sull’ipotesi che siano imminenti le nozze con Sia. Da inizio anno le quotazioni della società attiva nel business dei pagamenti sono salite quasi del 30%.

Recordati premiata per i conti, male St
Recordati ha chiuso in progresso dell’1,8%, dopo che la società ha diffuso i conti preliminari del 2019, chiusi con un utile netto pari a 368,9 milioni, in crescita del 18,1% rispetto all’anno precedente, su ricavi in aumento del 9,6% a 1,48 miliardi. I vertici dell’azienda hanno inoltre indicato per l’esercizio in corso ricavi nel range 1,55-1,58 miliardi, un ebitda compreso tra 580 e 590 milioni e un utile netto compreso tra 360 e 370 milioni. Per il 2021 non sono da escludere acquisizioni. A Piazza Affari sono invece andate male le azioni di Stmicroelectronics (-2,68%), dopo che i titoli si erano spinti nei giorni scorsi quasi alla soglia dei 30 euro per azione. L’incognita del coronavirus, tuttavia, continua a farsi sentire su tutta la supply chain delle aziende tecnologiche. Hanno inoltre perso quota le Davide Campari (-0,5%) e le Azimut (-0,5%).

Lazio in volata dopo vittoria sull’Inter
Fuori dal paniere principale, sono volate le azioni della Lazio(+11,5%) tanto da riconquistare livelli di prezzo che non vedevano dal lontano 2004. Del resto la squadra di calcio ieri ha sconfitto l’Inter e così è riuscita a conquistare anche la seconda posizione nella classifica del Campionato di Serie A, a solo un punto di svantaggio dalla Juventus.

A Parigi vola Faurecia, male la tedesca Thinskrupp
Nel resto d’Europa, Parigi ha guadagnato lo 0,27%, Francoforte lo 0,29% e Londra lo 0,33%. E’ andata bene anche Madrid, segnando un rialzo dello 0,56%. A Parigi Faurecia si è messa in evidenza con un balzo in avanti del 6,5%, beneficiando delle indicazioni per il 2020 anno in cui l’azienda prevede un margine operativo superiore al 7,2% e un flusso di cassa di oltre 500 milioni. La società ha però chiuso il 2019 con un utile netto in calo del 16% a 590 milioni. Se le Peugeot sono salite dello 0,98%, le Renault hanno perso il 4,26%, risentendo del taglio del giudizio da parte di Deutsche Bank. A Francoforte Thissenkrupp ha perso il 3% sulla notizia che il gruppo Kone si è ritirato dalla corsa per rilevare la società del gruppo che produce ascensori.

Il cambio euro / dollaro

Euro ai minimi sul dollaro dal 2017
Sul mercato valutario, l’euro è scambiato a 1,0832 dollari (1,0842 venerdì). Si tratta di livelli minimi dall’aprile 2017. Nei giorni scorsi la Commissione europea ha indicato che la crescita del pil della zona euro nel 2020 si attesterà all’1,2%, ma i mercati sembrano meno ottimisti. Intanto gli investitori continuano a interrogarsi sulle prossime mosse dell’Opec, che potrebbe tagliare la produzione di petrolio. Oggi comunque è rimasto stabile il valore del greggio.

(Il Sole 24 Ore Radiocor)

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