Decreto sicurezza, ecco il piano Lamorgese: multe più leggere alle ong e permanenza più breve nei centri
L’obiettivo della ministra dell’Interno Luciana Lamorgese è dichiarato: «Impedire di trasformare il testo che cambia i decreti sicurezza in materia di scontro politico». Anche perché la strada da seguire per le modifiche era stata indicata dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella al momento di controfirmare il provvedimento voluto dall’allora titolare del Viminale Matteo Salvini. E dunque i nuovi decreti vanno tenuti al riparo dal fuoco incrociato interno alla maggioranza. Anche tenendo conto della delicatezza della materia trattata, che impatta direttamente con la salvaguardia dei diritti umani.
Perché si vorrebbe ridurre da 180 a 120 i giorni di massima permanenza nei centri per chi deve essere rimpatriato, ma anche tornare alle multe per le Ong che non superino i 50 mila euro e soprattutto senza far scattare automaticamente la confisca delle navi utilizzate per il soccorso dei migranti. E poi riconoscere la «tenuità del fatto» in alcuni casi di oltraggio e minacce a pubblico ufficiale, norma che rischia di provocare malcontento all’interno delle forze dell’ordine. E dunque, come continua a sottolineare la ministra «ci vuole coesione, condivisione vera». Una strada sulla quale insiste il viceministro Matteo Mauri del Pd, quando spiega che «se Salvini aveva ottenuto una riduzione dell’integrazione degli stranieri e un aumento dell’irregolarità, noi non vogliamo perdere l’occasione di una revisione complessiva di materie fondamentali come l’immigrazione e la sicurezza».
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