La crisi di governo si allontana ma per l’opposizione era già chiaro il «bluff»
Comincia a prendere forma quello che il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, definisce «un bluff». La crisi del governo di Giuseppe Conte rimane solo virtuale. E l’offensiva di Matteo Renzi tende a ridursi a trattativa, mentre per ora tramonta la manovra di una parte del Pd tesa a spaccare la sua Iv: rimane sullo sfondo come monito a non tirare troppo la corda. Dalle vacanze sulle piste da sci pakistane, Renzi fa sapere che se l’esecutivo cadesse, se ne farebbe un altro. Niente elezioni anticipate: messaggio destinato probabilmente ai suoi parlamentari spaventati dalle urne.
In realtà, sia Conte che Renzi sono in qualche misura obbligati a fingere di non avere litigato e di non avere esagerato: il primo con l’accusa a Iv di essere la vera opposizione, invece di quella di destra; il secondo con una strategia a tavolino tesa, almeno nelle intenzioni, a logorare la maggioranza: anche se finisce per mettere alle corde in primo luogo Iv. L’ex premier forse comincia a capire che se il governo va in crisi, il successivo porterebbe rapidamente il Paese alle elezioni. D’altronde, il Quirinale continua a mandare segnali inequivocabili.
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