Salvini, l’Europa e il gioco di spararle grosse
Matteo Salvini cambia idea un’altra volta. «O cambia tutto oppure dovremmo fare come gli inglesi e uscire dall’Europa», ha detto ieri, ispirato – sono sue parole – da un pescatore di Bagnara Calabra.
Io non metto in dubbio la competenza economica dei pescatori calabresi, ma a occhio non mi sembra che il loro destino potrebbe cambiare in meglio rompendo il cordone ombelicale con Bruxelles. A questo punto, però, qualche sospetto mi viene riguardo Salvini, che sull’Europa ha cambiato due o tre volte idea in pochi mesi. E diciamo pure che in economia non è stato un fulmine di guerra come in altri ambiti: i tre grandi provvedimenti economici approvati dalla Lega nei mesi in cui ha governato con i Cinque Stelle (reddito di cittadinanza, quota cento e salva imprese) non hanno certo dato i risultati sperati e annunciati, tanto che il Paese è andato indietro invece che avanti.
Detto questo, non credo che Salvini sia così sprovveduto da credere davvero che l’Italia possa seguire l’esempio inglese: noi non abbiamo la Sterlina, né la bomba atomica e neppure il petrolio del Regno Unito, ma soprattutto non siamo inglesi ma italiani.
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